Ogni nuova stagione inizia con i primi mercatini
Per me l’anno inizia con il primo mercatino, ed i mercatini ogni anno cambiano data.
Come se vivessi perennemente in un anno bisestile, incerto e impreciso. Fra l’altro noto in questo una certa attinenza con tutto il resto, in me.
Direi però che questi anni-covid-malefico del diavolo sono proprio anni da dimenticare, oltre che per i motivi che tutti conosciamo perfettamente, anche dal punto di vista della mia passione. Nessun mercatino, nessun ritrovo, nessun contatto. Speriamo solo che finisca.
Parto con grande entusiasmo
Come ogni anno, del resto. Normalmente il mio entusiasmo è ripagato dalle persone che si fermano al mio gazebo bianco e rosso. Durante ognuno dei miei amati mercatini della stagione invernale succede che un gruppo di persone passi davanti al banco parlando del più e del meno mentre butta intorno un’occhiata distratta. Fotografie sparse sulle pareti del gazebo che mi tiene al caldo. Lucine. Colori. Un sorriso mentre leggono l’insegna.
Ed ecco la selezione, per lo più inconsapevole.
Alcuni proseguono senza neanche rallentare, non portano cappelli, non gli piacciono i miei, sono perplessi. Non sono adatti.
Buona vita a loro. Ma. Ma qualcuno invece si sofferma e si avvicina incuriosito. Quelli io li amo davvero. Si provano i cappelli, sorridono, si divertono. Mi piace.
I miei copricapo sono per loro. E sono già soddisfatta. Anche quando alla fine, poi scelgono di non comprare.
La stagione buona per i cappelli
Sono un’inguaribile ottimista e non cerco una cura a questo. Mi piace cercare il lato buono. Preferisco l’inverno all’estate. Dell’estate però amo la luce, è il suo lato buono, per me. E posso cucire all’aperto. Mi piace.
In inverno la luce è poca, ma così pulita e trasparente da riuscire a disegnare le colline fino all’orizzonte. E poi fa freddo. E ci si copre. Ed è la stagione perfetta per me che amo i cappotti, insieme ai cappelli. E gli strati. Mi piace vestirmi con tanti pezzi uno sull’altro, per poi rifinire la stratificazione con un bel cappello a chiusura ed è facile capire come questo, in inverno, sia più fattibile che in estate.