dove trovarmi ?
dove mi va. che poi è la prima regola. cercherò di inserire le date dei mercatini ai quali sceglierò di partecipare, a meno che proprio non nevichi.
Oppure potete trovarmi nel mio negozio etsy
Scelgo di partecipare a mercatini che, per sentito dire dai partecipanti alle precedenti edizioni, sono eventi organizzati da persone che fanno o almeno cercano di fare un minimo di selezione. Non amo partecipare a fiere troppo miste.
Non mi piace trovarmi accanto a banchi dove si vendono prodotti realizzati industrialmente, di importazione o meno.
Mi piacciono le file di banchi disordinati e disuguali nella forma e nella dimensione. Mi piace che quello accanto a me abbia un groviglio di fili fra i piedi o un tavolo di fortuna realizzato con le cassette della frutta o le scatole da scarpe.
Mi piacciono gli imprecisi, gli imperfetti, quelli che mettono un chiodo dove andrebbe una vite, per fare prima. Mi piacciono quelli che coltivano l'idea prima della forma.
Sono anche io così. Il mio banco è un guazzabuglio di espositori improvvisati e spesso piuttosto astratti. Mi piace cambiare.
Rifare. Modificare. Ho teste di polistirolo dove metto colli, foto, fili, ganci, bastoni dove metto cappelli, sgabelli, tovaglie e milioni di mollette di legno. Amo le mollette di legno.
E mi piacciono i mercatini, lo ripeto fino alla noia e poi ricomincio, non escludo un principio di qualche insufficienza della memoria dovuta all'età.
Mi piacciono i mercatini, l'ho già detto?
Amo tutte le giornate che girano intorno ai mercatini, la preparazione, l'inventario delle cose da portare, il carico della macchina. Tutte operazioni che devo eseguire tassativamente da sola. Mi piace così. Mi piace partire tutta sola con le mie cose, montare, sistemarmi dove mi mettono, aggeggiare, chiacchierare con i vicini, e spostare, rifare, stirare un cappello, fermare un bottone.
Non so, onestamente, se avrei l'energia per farlo ogni giorno, ma riducendo la mia partecipazione a tre/quattro eventi l'anno, almeno fino ad oggi, per me è davvero un divertimento, indipendentemente da come vadano le vendite.
Le vendite sono l'ultimo, molto gratificante, aspetto di queste giornate. Mi piace un sacco vendere a chi è veramente convinto, a chi si prova cento cappelli per poi scegliere il primo indossato e tenerlo direttamente in testa come fanno i bimbi con le scarpe nuove. Vorrei poter invitare a lasciar perdere, invece, tutte quelle persone, poche, che comprano solo perché alla fine sono stati troppo a provar cappelli per non prenderne almeno uno. Ecco. Io quell'uno lo vendo, certo, ma malvolentieri, perché non so dove finirà quel cappello, magari in un armadio per sempre e la cosa mi infastidisce. Ho un brutto carattere. Non lo nego, ma escludo di cambiarlo a breve e tantomeno in meglio.
Però vi aspetto. Aspetto tutti quelli che vorranno passare a trovarmi. Il mio banco è rosso dalla testa ai piedi. E disordinato. E pieno di facce. Venite a provare i nuovi cappelli, sono sempre bellissimi.